La cessione del credito d’imposta offre al cittadino, che non ha le possibilità economiche, due modi per usufruire dell’ecobonus 2020 e ristrutturare casa.
Con il Decreto Rilancio il Governo, oltre ad aumentare fino al 110% l’agevolazione, ha inserito nuove opportunità per chi vuole migliorare di due classi l’impatto energetico della propria abitazione.
La domanda da farsi è quindi: come è possibile per un cittadino affrontare il
costo di ristrutturare casa senza avere la liquidità necessaria per pagare i lavori? Il soggetto in questione può:
- Ricevere uno sconto pari all’intera somma dovuta dall’impresa che eseguirà i lavori. L’impresa poi recupererà lo sconto, trasformandolo in un credito di imposta da cedere ad una banca o ad altri istituti finanziari.
- Oppure può rivolgersi direttamente ad un istituto bancario o ad altri istituti finanziari come le assicurazioni, facendosi finanziare e trasferendo il proprio credito di imposta pro-soluto e in via definitiva alla banca. In questa maniera le banche e tutti gli altri istituti di credito mettono a disposizione di chi ne fa richiesta, la liquidità necessaria per poter cominciare i lavori.
Ora ti spiegherò:
- Come funziona il credito d’imposta
- Chi può usufruire del Super Bonus
- Quali banche ad oggi anticipano il credito di imposta
- Quali documenti servono per richiederlo
Prima di inoltrarci in una spiegazione esaustiva vorrei spendere due parole su:
che cos’è il SuperEcoBonus 2020.
È l’agevolazione fiscale prevista nel Decreto Rilancio (19 maggio 2020, n.34- convertito in legge il 17 luglio, n.77). È stato varato dal governo per contrastare la crisi economica che, con il Covid 19, si è abbattuta sul settore edilizio. L’obiettivo è di stimolarne la ripresa ottenendo al contempo un miglioramento sull’impatto ambientale.
Il SuperBonus consiste nel poter detrarre dalle proprie imposte, in 5 anni, il 110% delle spese sostenute per migliorare, sul piano energetico di almeno due classi e su quello sismico di almeno una classe, la propria abitazione.
Prima di questo Decreto, esistevano già degli stimoli fiscali rivolti ai cittadini che permettevano di detrarre una parte delle spese per rinnovare gli edifici, il cosiddetto ecobonus e il cosiddetto
sismabonus.
Come funziona il credito di imposta?
- Il credito d'imposta può essere portato in compensazione con tutte le imposte e i contributi che il cittadino deve pagare all’Erario. Non è una detrazione d’imposta. Inoltre, per questo super ecobonus non è previsto un limite di compensazione, normalmente fissato in 700 mila Euro.
- Il credito d'imposta può anche essere compensato con i debiti fiscali del contribuente. Inoltre non si applica il divieto generale di compensazione tra crediti fiscali e debiti fiscali per importi superiori a 1500 Euro.
- Il credito d'imposta può essere ceduto a terzi: persone fisiche, esercenti, artigiani, professionisti, enti e società. Inclusi gli istituti di credito e gli intermediari finanziari.
- È possibile passare dalla detrazione alla cessione del credito anche se un proprietario di casa abbia concluso i lavori e portato a detrazione la prima o più rate. Ci sono quindi 5 anni di tempo, prima che termini la detrazione, per poterla convertire in cessione del credito. E’ chiaro che una volta fatta questa scelta non si può tornare più indietro.
Chi può usufruire del superbonus:
- Le persone fisiche* fuori dall’esercizio di attività di arti impresa e professioni.
- I condomini.
- Gli istituti autonomi case popolari e altri enti con le medesime finalità sociali, che rispettino i requisiti europei dell’in house providing. Per gli immobili di loro proprietà e per quelli gestiti per conto dei comuni. Per tali soggetti è previsto anche un tempo più lungo per la realizzazione degli interventi fino al 30 giugno 2023.
- Le cooperative di abitazioni per gli immobili da esse posseduti o assegnati in godimento ai propri soci.
- Gli enti del terzo settore (organizzazioni non lucrative di utilità sociale ex D.lgs 460/1997), organizzazioni di volontariato iscritte nei registri, associazioni di promozione sociale registrate.
- Sulle parti di immobili destinati a spogliatoi di Associazioni e società sportive dilettantistiche.
Le persone fisiche che possono beneficiare dell’agevolazione fiscale sono:
- I proprietari dell’edificio oggetto dell’intervento,
- I titolari di diritto reale di godimento (usufrutto, uso e abitazione),
- I nudi proprietari,
- I detentori con contratto di locazione o comodato regolarmente registrato, purché muniti del consenso all’esecuzione dei lavori da parte sia del proprietario che dei familiari del possessore o detentore.
Per i lavori effettuati sulle parti comuni di un condominio nel quale si trovino
esercenti attività di impresa o arte o professione, anche questi ultimi soggetti potranno beneficiare della agevolazione fiscale.
Credito di imposta: le banche che lo anticipano
UNICREDIT: è stato uno dei primi istituti a prevedere, per i clienti interessati, due modalità di cessione del credito d’imposta:
- Dedicata a condomini e proprietari. Prevede che il cliente possa trasferire crediti d’imposta alla banca, attivare una linea di credito o un prestito dedicato in attesa della scadenza di tali crediti. In questo caso il valore dell’acquisto e della vendita del credito d’imposta consentirà l’estinzione diretta della linea concessa.
- Opzione che permette a condomini e proprietari di ottenere uno sconto sulla fattura dall’impresa edile che esegue i lavori. In questo caso, le società incaricate di eseguire i lavori di riqualificazione edilizia possono contattare UniCredit per richiedere l’attribuzione di futuri crediti, attivando una linea di credito dedicata che chiuderà all’accumulo dei crediti d’imposta.
Sono previsti da UNICREDIT specifici adempimenti per cedere il credito d’imposta corrispondente alla detrazione del 110%, tra cui in particolare il
visto di conformità rilasciato dai soggetti incaricati della trasmissione telematica delle dichiarazioni fiscali (professionisti abilitati e Caf, ex art. 35 D.lgs. 241/1997). Il soggetto che rilascia il visto di conformità verifica la presenza delle asseverazioni e delle attestazioni rilasciate dai professionisti incaricati.
È necessaria anche l’asseverazione tecnica affinché sia riconosciuta la detrazione fiscale da ecobonus e/o da sismabonus ed è rilasciata al termine dei lavori o per ogni stato di avanzamento dei lavori (comma 13-bis dell’articolo 119).
INTESA SAN PAOLO: anche questo istituto bancario prevede l’acquisto di crediti d’imposta dai contribuenti, sia in forma diretta che mediante cessione a società terze.
Questa operazione di cessione si perfeziona con la sottoscrizione dello specifico contratto di cessione del credito d'imposta la cui efficacia è condizionata all’avverarsi di determinate condizioni sospensive (indicate nel contratto). In caso di mancato avverarsi delle condizioni sospensive previste nel contratto, il contratto di cessione diventa inefficace.
Siamo solo agli inizi prevediamo che la ripresa settembrina, ogni istituto bancario nazionale, provvederà ad effettuare la propria proposta per la cessione del credito d’imposta.
Credito d'imposta: i documenti per far richiesta
È lunga la lista dei documenti, da presentare alla banca per ottenere la cessione del credito. È consigliabile affidarsi ai tecnici per le pratiche urbanistiche e catastali.
Requisiti soggettivi del richiedente
Il titolo di detenzione/possesso dell'immobile. Se sei:
- Detentore (locatari, comodatari) dell'immobile va prodotto:
- il contratto di locazione/comodato registrato;
- la dichiarazione di consenso da parte del proprietario.
- Proprietario, nudo proprietario o titolare di un diritto reale di godimento quale usufrutto, uso, abitazione o superficie: ci si deve procurare
- il certificato rilasciato dai pubblici registri immobiliari.
- Familiare convivente del possessore/detentore bisogna consegnare:
- il certificato dell’anagrafe (per convivenza);
- il titolo di possesso (certificato immobiliare o contratto registrato);
- sempre la dichiarazione di consenso da parte del proprietario.
- Convivente di fatto del possessore/detentore:
- il certificato dell'anagrafe (per convivenza);
- titolo di possesso (certificato immobiliare o contratto registrato);
- la dichiarazione di consenso da parte del proprietario.
- Coniuge separato assegnatario dell'immobile intestato all'altro coniuge:
- la documentazione attestante l'assegnazione;
- il titolo di possesso (certificato immobiliare);
- la dichiarazione di consenso da parte del proprietario.
- Futuro acquirente, con preliminare di vendita regolarmente registrato, immesso nel possesso dell'immobile:
- preliminare registrato da cui si evinca l'immissione in possesso (per esempio il contestuale comodato);
- la dichiarazione del consenso da parte del proprietario.
Altri requisiti soggettivi del richiedente
- dichiarazione sostitutiva d'atto notorio con la quale si dichiara che le spese sostenute/da sostenere per i lavori agevolabili sono/saranno a proprio carico, quindi con assenza di eventuali contributi.
- dichiarazione sostitutiva d'atto notorio con la quale si dichiara che l'immobile non è detenuto nell'ambito di attività di impresa o di attività professionale (non applicabile a sisma ed ecobonus);
- dichiarazione sostitutiva d'atto notorio con la quale si impegna a ottenere e produrre a richiesta tutta la documentazione necessaria ai fini del trasferimento del credito d'imposta come previsto dal decreto Rilancio;
- per soggetti diversi dai proprietari e titolari di altri diritti reali di godimento: documentazione attestante il possesso di reddito nell'anno in cui si sostengono le spese agevolabili come contratto di lavoro, busta paga mensile, pensione, fatture emesse, redditi di natura finanziaria (interessi attivi, conto titoli, conto deposito);
- il titolo abilitativo edilizio (se previsto) o l’autocertificazione inizio/fine lavori.
La Banca potrà decidere di avere le informazioni con una semplice autocertificazione del cliente che sarà poi validata in un secondo momento, nel caso ritenesse eccessiva la documentazione da presentare.
Ci sono poi dei
documenti tecnici dell’immobile che si rendono necessari quando si vogliono fare i lavori di isolamento termico e/o sostituire la caldaia del riscaldamento, che sono due dei tre interventi trainanti previsti nel Decreto Rilancio per rendere più efficienti le nostre case da un punto di vista energetico:
Documenti iniziali:
- autodichiarazione del cliente che attesti se ha usufruito di bonus per interventi simili negli ultimi 10 anni;
- analisi preventiva e fattibilità (salto 2 classi);
- Ape dello stato iniziale (attestato prestazione energetica);
- visura catastale;
- relazione tecnica ai sensi della legge 10/91;
- preventivi e/o computi metrici;
- prospetti in dwg (Autocad);
- pratica edilizia;
- dichiarazione di conformità edilizia e urbanistica;
- documentazione fotografica dell'intervento;
- dati e trasmittanza dei serramenti sostituiti;
- certificazioni dei serramenti nuovi;
- schede tecniche dei materiali acquistati e dichiarazione di corretta posa;
- dati e certificati dei nuovi oscuranti.
Documenti da presentare dopo il 30% avanzamento lavori:
- comunicazione di inizio lavori;
- documentazione fotografica e Sal;
- fatture Sal e computi metrici delle quantità realizzate;
- preventivi e/o computi metrici;
- ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda
- scheda descrittiva dell’intervento;
- asseverazione del modulo allegato 2 comma 13 dell’articolo.
Documenti da presentare a fine lavori:
- dichiarazione di fine lavori;
- Ape dello stato finale;
- documentazione fotografica a fine lavori;
- preventivi e/o computi metrici;
- fatture e computi metrici delle quantità realizzate;
- ricevuta informatica con il codice identificativo della domanda;
- scheda descrittiva dell'intervento;
- segnalazione Certificata di agibilità;
- asseverazione del modulo allegato 1 comma 13 articolo 119 Dl 34/20.
Alla fine per ricevere i soldi da un istituto di credito bisognerà presentare 36 documenti. Ma tutto questo lavoro di scartoffie, avrà la sua ricompensa. Oltre ad effettuare delle ristrutturazioni gratis, ci verrà versato dalla banca sul conto corrente, un 2% lordo. A questo 2% ai quali dovremmo togliere gli interessi degli anticipi fatti dalla banca per pagare il lavoro all’impresa edile, diventerà, secondo le simulazioni fatte un 1% abbondante.