Assicurarsi una buona qualità della vita significa anche abitare in un luogo salubre e confortevole. Quale modo migliore per preservare il valore della propria abitazione, se non puntare a una ristrutturazione? In questa categoria di interventi rientrano la manutenzione conservativa, l'installazione di dispositivi che permettono di conseguire un risparmio energetico, la pitturazione e molto altro ancora.
Suddetti interventi richiedono investimenti esosi per le tasche del cittadino, che al solo pensiero di affrontare una spesa spropositata decide di rinunciare alla possibilità di riqualificare la propria abitazione (il luogo in cui vive con la sua famiglia). Per fortuna ci sono delle agevolazioni da parte dello Stato che intervengono in aiuto dei cittadini, per rendere la spesa delle ristrutturazioni un'impresa molto meno impossibile di quel che si pensa.
L'agevolazione oggetto di argomento, in questa guida che si accinge a cominciare, è il prestito per la ristrutturazione della prima casa concesso dall'Inps, ex Inpdap.
In altre parole di tratta di un mutuo che rende la spesa per i lavori di riqualificazione molto meno gravosa per le finanze dei cittadini che ne fanno richiesta.
I successivi paragrafi svilupperanno l'argomento in tutti i suoi aspetti, per permettere al lettore di valutare una preziosa possibilità da non perdere.
Quando si parla di prestito Inps si fa riferimento alla gestione ex Inpdap, vale a dire un'agevolazione garantita dal principale ente italiano di previdenza sociale per tutti i dipendenti del settore pubblico in attività o in pensione.
Chiunque rientrasse in questa categoria di soggetti beneficiari, può esporre la propria domanda all'ente previdenziale per ricevere un prestito congruo al tipo di ristrutturazione da effettuare.
Il prestito concesso dall'ente Inps per le opere di ristrutturazione, volte a migliorare la vivibilità dell'ambiente domestico, si definisce prestito diretto.
La stessa tipologia di prestito può essere anche richiesta a un istituto di credito o altra società finanziaria purchè sia convenzionata con l'ente di previdenza sociale. In questo caso il prestito si considera "garantito".
Il suddetto prestito ha il vantaggio di ammortizzare la spesa onerosa prevista per le opere di ristrutturazione grazie a un piano di ammortamento che dura dieci anni. In questo arco di tempo il cliente può tranquillamente affrontare la spesa che viene suddivisa in comode rate mensili.
La domanda di un prestito non può fare a meno di rispettare alcuni criteri formali, perché si tratta di un investimento importante e pertanto ci si rivolge a enti seri e competenti.
Chi pensa di voler accedere a un prestito per la ristrutturazione della propria casa, perché convinto dalla guida che giunge quasi al termine, può intervenire secondo quanto segue.
Lo strumento a disposizione del cliente, in questi casi, è il portale dell'Inps, accessibile dal sito web ufficiale inps.it. Il sito risulta tutt'altro che di difficile utilizzo, pertanto intercettare le voci che fanno al caso proprio è facile e intuitivo. Per quanto riguarda la possibilità di richiedere un prestito finalizzato, è sufficiente effettuare il login nella propria area riservata utilizzando lo SPID.
In questi casi si consiglia sempre di mettersi in contatto con l'ente, attraverso uno dei loro canali di contatto descritti efficacemente nella guida di numeroservizioclienti.com.
Si deve sapere sin da subito che la domanda per accedere al prestito ristrutturazione non può fare a meno di alcuni documenti da allegare, per palesare all'ente di previdenza la reale necessità dell'agevolazione che si richiede. La documentazione necessaria per accedere al servizio, pertanto, include i seguenti elementi: la certificazione della proprietà o della nuda proprietà dell'immobile, la dichiarazione che attesta l'inizio delle opere di ristrutturazione rilasciata dal direttore dei lavori, l'autocertificazione dello stato di famiglia e la copia delle fatture di eventuali spese già sostenute per l'acquisto di materiali e materie prime.